Serra - Villa Taverna3La serra, ora trasformata in residenza, gode di un’incantevole posizione panoramica determinata dalla necessità di garantire la migliore esposizione alle varietà botaniche ornamentali ed esotiche che il conte Taverna al suo tempo vi ospitava.
Benché in condizioni di avanzato degrado l’edificio, incastonato nella roccia, conservava la sua originaria morfologia: un corpo principale in muratura e vetro di quasi sei metri d’altezza scandito sul fronte da colonnine corinzie con a fianco un locale di un solo piano coperto da una volta vetrata; a una quota inferiore di circa tre mesi e mezzo sopravviveva un altro ambiente lungo e stretto sempre caratterizzato da una coperture a falda in vetro. L’intenzione di evocare la destinazione primigenia di quest luogo si è tradotta in una coerente e colta sistemazione del verde all’interno e all’esterno e, visto il vincolo posto dalla Sovrintendenza sull’edificio, ma anche la volontà dei progettisti di rispettare il più possibile l’architettura originaria, le nuove funzioni residenziali sono state semplicemente la distribuzione delle sale.
Anche la scelta dei colori e dei materiali persiste un proficuo dialogo tra la storia più antica e caratteri tipicamente razionalisti comaschi: l’esterno è stato intonacato nello stesso colore rosso originario, i serramenti e le intelaiature sono in ferro smaltato grigio scuro; all’interno i pavimenti sono in cotto lombardo posato a spina di pesce, mentre i muri sono classicamente bianchi quali sfondi neutri di arredi discreti e cautamente evocativi per i colori e materiali.
Il tema, scarsamente frequentato in Italia, della trasformazione di una serra in abitazione, trova in questo caso una soluzione corretta e sofisticata, ricca di riferimenti e tuttavia non puramente conservativa, tale da far effettivamente rivivere grazie a nuovi utilizzi un’antica architettura che tuttavia non ne viene snaturata.

The Greenhouse, now trasformed into a prestige residence, enjoys a superb panoramic position that was originally determined by the necessity of providing the best possibile exposure for Count Taverna’s vast collection of ornamental and exotic hot-house plants.
Although this building partly embedded in the cliff was structurally run down, its original configuration had not benne interfered with. The building consist of main section in masonry and glass roughly six meters high with a row of modest Corinthian columns along the front, and a room alongside covered with a glzed vaulted roof.
The color scheme and materials als bespeak the auspicious dialogue between the earlier, historical features and the typical elements of the later Rationalist period: the outside has been replastered in its original red; the floors are a mixture of Lomard terracotta laid in herringbone fashion, the walls are a classical white that affords a neutral backdrop for the discreet items of forniture, where particular attention has been paid to color and materials.
The conversion of a greenhouse into a residence is very rare in Italy. Here, the architects’ proposal is both becoming ad sophisticated, rich in cultural references while shunning a purely conservative outlook. The original building has been given a new lease of life, without being falsified in any way.

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Paola Gallo – Ville in Italia e nel Canton Ticino

La serra di Villa Taverna
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