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Tra le più note leggende del lago di Como, una di quelle più interessanti è di sicuro quella di Ghita.

Ghita era una bella ragazza di Moltrasio. Un giorno era andata a Cernobbio a trovare dei parenti ed era rimasta da loro fino a tardi. Sulla via del ritorno si imbatte in un malintenzionato contrabbandiere svizzero. Lei vorrebbe tirar dritto, ma lo sconosciuto con un ghigno da demonio si mosse per abbrancarla; la Ghita, lesta più ancor di lui, spiccò un salto nel burrone e quel tristo che la stava per afferrare cadde giù con lei. Ghita si salvò perché i suoi vestiti si impigliarono tra i rovi e la trattennero, mentre il cattivo precipitò. Da quella sera, quando il tempo è burrascoso, proprio come quella notte in cui avvenne il triste caso, si vede un fuoco dove il contrabbandiere era caduto: che sia il suo spirito oppure il demonio condannato qui a far penitenza?

Dalla leggenda alla cronaca: sul settimanale “Il Corriere del Lario” del 7 ottobre del 1857 era stata pubblica la leggenda “Il diavolo di Pizzo“, la stessa storia narrata qui sopra. Invece secondo un articolo del “Corriere comasco”, nel settembre del 1946 la spiritista Madama Santuzza avrebbe predetto l’apparizione del fantasma di Ghita a Dicembre e così sarebbe avvenuto: “dapprima confusamente indi con sempre maggior nitidezza” sarebbe apparso un “lenzuolo ondeggiante, diafano e fosforescente”, visibile per più di dieci minuti. Il periodico pubblicava addirittura una foto.

Among the most famous legends of lake Como, one of the most interesting is surely the one story of Ghita.

Ghita was a beautiful girl from Moltrasio. One day she went to Cernobbio visiting some relatives and she stayed there until late night. On the way back she runs into a Swiss smuggler. She would have gone straight, but the stranger with a devil grin moved to grab her; Ghita, even faster then him, leaped into the ravine and the wicked man that he was going to catch her fell down with her. Ghita was saved because her clothes entangled among thorns and restrained her, while the bad man rushed down. Since that night, when the weather is stormy, just like that night, the popular belief says that a fire appears where the smuggler had fallen: is it his spirit or a demon condemned to do penance here?

From legend to chronicle: the weekly “Il Corriere del Lario” on 7 October 1857 published the legend ” The Lace’s Devil”, the same story told above. Instead, according to an article in the newspaper “Corriere comasco”, in September 1946 the spiritualist Madame Santuzza would have predicted the appearance of the ghost Ghita in December and so would have happened: “at first confusedly, then with increasing clarity” a “billowing sheet, diaphanous and phosphorescent ” would have appeared, visible for more than ten minutes. The magazine also published a photo.


FONTI / SOURCES :

  • Leggenda patria : il diavolo di Pizzo, in “Il Corriere del Lario”, n.55, 7 ottobre 1857, pp.218-219
  • PIER AMBROGIO CURTI, Il lago di Como e il Pian d’Erba, Milano : Brigola, 1872 (rist. anast. Como : Dominioni, 1995), pp.98-102
  • ANTONIO BALBIANI, Como : il suo lago, le sue valli e le sue ville descritte e illustrate, Milano ; Napoli : Pagnoni, 1877; rist. anast. Bologna : Forni, 1977, p.155
  • C. M. PENSA, Il fantasma sulle rocce di Moltrasio, in “Il corriere comasco”, n.51, 16 dicembre 1946, p.1
  • GIORGIO CASTIGLIONI, pubblicato con il titolo La Teresina e la Ghita in “Il topo di biblioteca”, n.27, agosto 2004 (Moltrasio), p.4

La leggenda della bella Ghita
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